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Ammessi dalla Macchina N°2
Settembre 1997 |
Alcuni estratti dal terzo
foglio:
Sul Confine Sulla linea immaginaria nascosti sotto i veli ondeggiando nello sbuffare della brezza inquieta
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Andranno Seguendo un gabbiano sino al cespuglio d'ami. Cadenze di una giostra ingabbiata in una incarnata nell'aerografo d'un camerino senza mirino. ...le Maggiori Prive di spiagge ma tutte le Compongono. Vulcanicamente Vulcanicamente innondato di lapilli rovente l'animo sanguinolente grida il suo tormento alla rete di rami intriccati dei castani strangolati dalle finestre lucenti.
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Lettera mai spedita Si rivela e pare un lampo scagliato dal buio di un cassetto dimenticato. Riconosco stile e calligrafia di un tormentato anno e l'onanismo mentale celato in una busta nata per restare (...............) è un cane senza padrone pieno di croste e di rancore è una bocca che grida vendetta è il creditore che bussa alla tua porta e rivuole ogni parola che ha sprecato per te. E i rintocchi delle campane |
H. 82-92 An. Turpo torve trillo tremebondo rupe traditrice tosco profondo ghetto glaciale stemma geocentrico geometrico tessuto concentrico turbato del mesto muto convesso nel volgare statuto dell'eccesso invischiato nella trama strozzata dai goffi ghirigori della linea ordita dalle conversazioni dai toni amari nelle triste serate solari __________________________________ |
La notte scorreva lentamente, senza scossoni
e apparentemente calma; seduto sul divano, armeggiavo con il telecomando,
nella speranza di trovare un buon film da vedere. Quando vidi sullo schermo
un viso di donna mi fermai e cercai di capire che programma fosse. L’inquadratura
si allargò; era seduta ad un tavolo, un ristorante probabilmente.
Il tavolo era apparecchiato con molta classe, con fiori freschi e candele
rosse; l’uomo di fronte a lei disse: "Ho saputo del divorzio; ne sono
molto dispiaciuto... ma forse era nell’aria" evidentemente fingeva,
nella speranza di conquistare un posto nel suo cuore. Lei sembrava apparentemente
distratta, e non faceva caso a quello che lui stava dicendo, era pensierosa,
forse a causa del divorzio, pensai. Così come una persona che é
sovrappensiero, e compie delle azioni senza rendersene conto, la donna
prese il coltello, che era appoggiato sul bordo del piatto. Lui continuava
a parlare girava sempre intorno al discorso precedente, senza procedere
ulteriormente; era evidente che si aspettava una parola o un cenno di assenso
da parte della donna. Cercava di aprire una ferita che forse non c’era
mai stata, invano... La donna affondò il coltello nel burro e lo
portò alla mano destra, come se tenesse una fetta di pane che aspettava
di essere imburrata. L’uomo si accorse che in mano non aveva nulla; e si
mise a sorridere, in modo compassionevole, credendo che fosse talmente
afflitta da non accorgersi di non aver preso la fetta di pane. Per sdrammatizzare,
e nella speranza di fare colpo su di lei con ironia e affabilità,
le disse: "credo che tu abbia dimenticato qualcosa, tra la mano e
il burro.." la donna si limitò a rispondere con un sorriso,
vagamente malizioso, per non dire maligno. Forse in quel momento l’uomo
si sentì un po’ stupido; la risposta che lei gli aveva dato in silenzio
aveva impietosamente abbattuto quel misero tentativo di impressionarla.
Il sorriso della donna si era trasformato in una morsa di desiderio, lentamente
fece scivolare la mano imburrata sotto al tavolo e iniziò a masturbarlo,
l’uomo, s’intende. Spensi la TV e andai a farmi un bagno; erano le cinque
meno dieci, di mattina. Uscii dalla vasca alle sei e mezza e prima di andare
a letto rimasi qualche minuto ad osservare l’alba sfocata. Spedite il vostro supporto
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