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Ammessi dalla Macchina N°1 Luglio 1997 |
Alcuni estratti dal secondo
foglio:
Rifai
rifai con orme di sorrisi anche l’iride trema |
Filastrocca Acida
Non m’importa |
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Se non come forzieri... Se non come forzieri custodissimo sempre i riflessi velati dei fuochi dell’anima le lande desolate che con pesanti passi calpestiamo di giorno in giorno rabbuiati, si inonderebbero di piogge ristoratrici, s’aprirebbe a tenere nuove orme esili questa radura secca d’arsi sterpi bruciati che non conosce rose. _____________________ |
Scalza sotto un ponte di sabbia nel manto dei giardini giostrato dagli astri sapori Una gita in bicicletta Lungo l’argine E noi passiamo leggeri |
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Non dir nulla Non dir nulla |
Dopo la mattina
Una scena ripetuta più volte. L’acqua del rubinetto che scorre nel lavandino, la luce riflessa dai muri è gialla, e un pezzo di ferro scuro che faceva parte del mio dente è appoggiato sul ripiano, sotto lo specchio. Sensazione di non avere sensazioni guardandomi allo specchio. Fame che si confonde con nausea. Capelli nelle mani e nel lavandino pulito. Sposto i capelli dalla fronte ; non sono calvo e non lo sto diventando.
parenti e amici, è una delle mie
migliori. Sorriso ingenuo e sicuro di sè, incosciente e sprovveduto
che ostenta sicurezza senza saperlo. Dovrebbe essere questa l’infanzia.
Dietro, una pesante tenda che nascondeva la vista della strada ai clienti
dell’albergo, fa da sfondo al ritratto del giovane ; era forse il 1988.
E credo che sia anche l’utima foto bella che mi ritrae... Spedite il vostro supporto
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